ANNO PER ANNO 1980-1989

È un anno di novità e cambiamenti con Beppe Martinetti che diventa Rettore e l’arrivo in biancoverde di Sergio Ruiu, detto “Il Professore”, il fantino vincitore degli ultimi due Palii per i colori di San Paolo che si presenta al Palio col forte Mec, dominatore dell’ultima edizione. Una batteria conquistata con forza lascia ben sperare per la finale dove le nostre ambizioni sono frenate soltanto da una battaglia senza esclusione di colpi che il fantino di Tanaro Spiga ingaggia con il nostro portacolori. Ne approfitta Don Bosco-Viatosto che va a vincere il suo terzo Palio, lasciandoci un triste e beffardo secondo posto. Le antiche ruggini tra Spiga e Ruiu che hanno portato ad una, per noi fatale, resa dei conti in pista lasciano alcuni strascichi anche nel rapporto con il Borgo Tanaro con cui in quegli anni si accende una sorta di rivalità, che pochi anni dopo, cambiati gli attori, culminerà in una perfetta rivincita.
Rettore: Giuseppe Martinetti
Fantino: Sergio Ruiu
Cavallo: Mec
Risultato: 2° (la borsa di monete)


All’inizio del nuovo decennio il Comitato Palio cambia per la prima volta sede: si passa dallo storico edificio di Piazza San Giuseppe, angolo Via XX Settembre, che ci ha ospitato nei primi anni al prestigioso Palazzo Gazelli di Rossana in Via Quintino Sella. Nel Palio invece non cambiano i nostri protagonisti, Ruiu e Mec, nuovamente dati per favoriti ma attardati in finale da una partenza non brillante che, nonostante una buona rimonta, ci permette di raggiungere solo il quarto posto e di portare in sede il tradizionale premio del gallo.
Rettore: Giuseppe Martinetti
Fantino: Sergio Ruiu
Cavallo: Mec
Risultato: 4° (il gallo vivo)

Cambia il cavallo ma non cambiano le ambizioni e ancora una volta insieme a Ruiu siamo protagonisti di una grande corsa (nel link il video della finale), che per tutto il primo giro vede la nostra accoppiata lottare fianco a fianco con quella di San Secondo per prendere la testa. Alla distanza ha la meglio però l’accoppiata del Santo e per il secondo anno consecutivo dobbiamo accontentarci del quarto posto con l’immancabile gallo. L’attenzione inevitabilmente volta alla corsa di quegli anni non deve però far dimenticare tutto il lavoro che il Comitato svolge negli altri campi, primo fra tutti la sfilata con la commissione costumi guidata da Lucia Rosa.
Rettore: Giuseppe Martinetti
Fantino: Sergio Ruiu
Cavallo: Riden
Risultato: 4° (il gallo vivo)

Il nostro nuovo Rettore è Elio Ruffa, pilastro del Borgo e da sempre punto di riferimento per i tanti giovani da lui coinvolti nelle iniziative paliesche e sportive. Al canapo con i nostri colori si presenta per l’ultima volta Sergio Ruiu che, dopo aver vinto la batteria, tenta ancora di coronare il nostro sogno così a lungo inseguito. La sua corsa è caparbia e generosa fino a quando, all’inizio del terzo giro, riusciamo finalmente a prendere la testa. La rimonta di San Pietro è però inarrestabile e quando il nostro fantino si vede superare poco prima dell’ultima curva tenta il tutto per tutto, finendo a terra e concludendo così ingiustamente nella polvere una grandissima carriera e un legame intenso e generoso, ma senza fortuna, con il nostro Rione a cui per ben quattro anni è stato ad un soffio dal portare l’ambito drappo. Il cavallo scosso, manco a dirlo, si classifica ancora una volta quarto così che, nel cortile di Palazzo Gazzelli, il gallo canta per la terza volta consecutiva… è l’annuncio che qualcosa di grande che sta per succedere… mentre si chiude il Palio dedicato ai fantini locali e si apre una nuova pagina della nostra storia.
Rettore: Elio Ruffa
Fantino: Sergio Ruiu
Cavallo: Starcki
Risultato: 4° (il gallo vivo)

La determinazione per conquistare il tanto desiderato successo, dopo che negli ultimi Palii ci è sfuggito per un soffio, moltiplica i nostri sforzi per non lasciare niente al caso. Con l’occasione del ritorno ad Asti dei fantini senesi, ingaggiamo il Re di Piazza del Campo, Andrea De Gortes, detto “Aceto”, a cui affidiamo il forte purosangue Stachys, ribattezzato “Sotto” a formare un’accoppiata che dalle nostre parti è piuttosto familiare… L’indomani i giornali titoleranno “E’ il trionfo del Sotto-Aceto”, raccontando un Palio vinto di forza dai biancoverdi con Aceto che, una volta preso il comando, si difende fin sul traguardo dalla rimonta di Santa Maria Nuova e fa finalmente esplodere di gioia i sanrocchesi.
Il nostro tripudio, dopo 50 anni di attesa, è incontenibile e passerà alla storia una foto in cui il fantino e il Rettore Ruffa, portati in trionfo dai borghigiani, sembrano galleggiare sulla folla, un ricordo indimenticabile dell’entusiasmo del nostro popolo che Elio amava mostrare ai ragazzi per spiegare orgoglioso il sapore di una vittoria fortemente voluta e assaporata “tut in bloc”. I festeggiamenti si scatenano per tutta la notte, e per molti giorni a seguire, in un Borgo animato dalla proverbiale allegria che ci contraddistingue. Il punto di ritrovo abituale è la tabaccheria di Marco e Franca all’angolo di San Rocco, una sorta di seconda sede dove ogni sera si ritrovano gli stati generali del borgo e, tra un brindisi e l’altro, nascono goliardiche idee per celebrare la vittoria e farsi beffe dei rivali battuti.
Rettore: Elio Ruffa
Fantino: Andrea De Gortes “Aceto”
Cavallo: Stachys (“Sotto”)
Risultato: 1° (il Palio)


Dopo la Vittoria tanto attesa Ruffa passa la mano, lasciando il ruolo di Rettore del Comitato a Italo Melotti, che ha il piacevole compito di guidare il Rione in un anno di festeggiamenti per il Palio appena conquistato. Le celebrazioni, che sembrano non avere mai fine, culminano a pochi giorni dalla nuova corsa nell’inaugurazione in Piazza Amendola del Cavaliere della Vittoria, un grande monumento ideato e disegnato da Antonio Guarene e realizzato dalle sapienti mani del fabbro Giuseppe Ercole. Le due dita aperte in segno di Vittoria sono un ottimo presagio perché nel Palio di pochi giorni dopo arriva una fantastica doppietta, in modo completamente opposto all’anno precedente. Questa volta il ruolo di favorito spetta a Tanaro che, per interrompere un lungo digiuno, ha ingaggiato Aceto e Stachys, la nostra accoppiata vincente nel 1984, mentre noi cerchiamo di far saltare i pronostici affidando all’emergente Truciolo un imponente cavallo grigio, sconosciuto anche agli addetti ai lavori, fatto appositamente arrivare in gran segreto dall’Austria. Prairie Speedy, ribattezzato “Olivolì Olivolà”, dimostra in pista la sua potenza e Truciolo, dopo averlo portato in testa scavalcando Tanaro, riesce a respingere a suon di nerbate gli attacchi di Aceto, preceduto di un soffio sul traguardo. A nulla vale la sceneggiata del vecchio marpione senese che alza il nerbo e prosegue la corsa per un quarto giro tentando di ingannare la giuria di arrivo. Il Palio è nuovamente sanrocchese e mentre i tanarini, all’epoca nostri accesi rivali, si disperano, Melotti può stringere tra le mani l’ambito drappo e dare inizio alla seconda festa del popolo biancoverde.
Rettore: Italo Melotti
Fantino: Mario Cottone “Truciolo”
Cavallo: Prairie Speedy (“Olivolì Olivolà”)
Risultato: 1° (il Palio)

Come nell’anno precedente, a Palio vinto si cambia Rettore, e tocca a Bruno Binello far ripartire il Comitato dopo i due successi consecutivi che hanno prosciugato le casse, ma non ci hanno tolto la voglia di festeggiare in allegria. Risalgono a quegli anni infatti alcuni dei più memorabili veglioni che i sanrocchesi organizzavano al DLF con l’arrivo della primavera. Nel 1986 si porta in scena il musical “San Roch a New York”, uno spettacolo che vede protagonisti molti Rettori e grandi personaggi del Borgo, per una sera trasformati in impeccabili “boys” da cabaret, applauditissimi da tutti i presenti. In pista purtroppo le cose non vanno come sperato e, malgrado l’ingaggio di Cianchino, altro importante fantino senese, il sogno della tripletta sfuma dopo due giri della batteria quando la nostra accoppiata perde il passo dei rivali e viene eliminata.
Rettore: Bruno Binello
Fantino: Salvatore Ladu “Cianchino”
Cavallo: Home Town
Risultato: Eliminato in batteria

Se c’è una cosa che certamente non manca ai sanrocchesi è la creatività e la fantasia, che si concretizza questa volta in una scelta molto particolare per l’ultima corsa in Campo del Palio prima dell’annunciato spostamento della sede in Piazza Alfieri. Durante l’anno eravamo stati in trasferta in Francia, ospiti di una rievocazione storica dove avevamo ben figurato con i costumi della nostra sfilata, e in quell’occasione avevamo avuto modo di conoscere un giovane fantino francese, particolarmente affascinato dalla scoperta del nostro Palio ed entusiasta della propettiva di poterlo correre a settembre per i nostri colori. Dopo lunghi mesi di allenamenti e con la possibilità di montare il formidabile grigio vittorioso nel 1985, Vincent Bourguignon detto “Le Lyonnais” si presentò in pista per andare al canapo, primo (e unico) francese nella storia recente del Palio. A sostenerlo, oltre ai nostri borghigiani, un centinaio di concittadini venuti appositamente in pullman per vedere dal vivo questa Festa così affascinante. Alla resa dei conti, frenato dalla paura e dall’evidente inesperienza in un contesto così diverso dalle corse a cui era abituato, il giovane francese non riuscì a gestire la potenza di Prairie Speedy e terminò a terra nella prima curva, ma la “boutade” biancoverde non passò certo inosservata e ancora oggi chi ha buona memoria, la ricorda come uno degli episodi più originali di questi 50 anni.
Rettore: Bruno Binello
Fantino: Vincent Bourguignon
Cavallo: Prairie Speedy
Risultato: Eliminato in batteria

Con il trasferimento del Palio in Piazza Alfieri diventa ancora più importante la selezione del purosangue da portare in pista sul nuovo tracciato triangolare e chi meglio di Gigi Ghione può fare la scelta giusta per il nostro Rione? Dopo tanti anni passati nei box cavalli, corredati da indimenticabili successi, la “Volpe dei Carretti” accetta per la prima volta il ruolo di Rettore, richiamando per l’occasione in biancoverde Truciolo a cui viene affidato un nuovo promettente grigio, Diani Beach. La batteria viene superata senza problemi ma in finale, mentre sta rimontando da una brutta partenza, il nostro cavallo ha un incrocio troppo ravvicinato con la cavalla della Cattedrale e Truciolo è costretto a fermarlo per evitare un infortunio più serio.
Rettore: Luigi Ghione
Fantino: Mario Cottone “Truciolo”
Cavallo: Diani Beach
Risultato: Non classificato in finale

Superato il problema dell’anno precedente Diani Beach torna in pista con ottime credenziali e viene affidato alle mani esperte di Canapino che, tornato ad indossare la nostra giubba dopo 20 anni, sta per chiudere la sua carriera di straordinario uomo di cavalli. Troppa fiducia nei propri mezzi però lo tradisce quando, dopo la caduta alla curva del Cavallone, tenta di rimontare in groppa con una manovra da Far West con il solo esito però di rimanere appeso alle briglie frenando così la corsa del nostro purosangue che era in posizione utile per guadagnare anche da scosso l’accesso alla finale.
Rettore: Luigi Ghione
Fantino: Leonardo Viti “Canapino”
Cavallo: Diani Beach
Risultato: Eliminato in batteria