ANNO PER ANNO 1990-1999

In una rapida alternanza tra Rettori “storici” che caratterizzerà questi anni, torna alla guida del Comitato Mario Scassa. Cinque anni dopo la vittoria si sceglie di cambiare strategia iniziando a puntare su giovani fantini emergenti, specialmente provenienti da Siena, come Massimo Coghe che per la prima volta veste il biancoverde. Una brutta partenza ed una curva molto larga ci mettono presto fuori dai giochi e la prima esperienza di Massimino con i nostri colori non si conclude certo nel migliore dei modi. Dovranno passare quindici anni per ritrovarci, con tutt’altra maturità e ben altre prospettive.
Rettore: Mario Scassa
Fantino: Massimo Coghe “Massimino”
Cavallo: Sargon
Risultato: Non classificato in finale

Con la scelta di affidarsi a fantini emergenti, diventa ancora più importante trovare il cavallo giusto per assecondare la loro voglia di mettersi in mostra. Grazie all’esperienza di Gigi Ghione, come già in anni precedenti, è il Comitato stesso ad acquistare e gestire i purosangue da presentare in pista e in quest’anno il Rettore Scassa affida il grigio General Pico al giovane Donatini, che conquista la finale all’ultimo tuffo precedendo di un corto muso l’accoppiata di San Paolo al termine della batteria, con tanto di acceso “scambio di vedute” tra alcuni borghigiani e il fantino ororosso che tenta di aggredire il nostro. La finale è un tuffo al cuore con il nostro cavallino che, rimasto scosso per la caduta alla prima curva di Stoppa, conquista caparbiamente la testa infilandosi all’interno all’ultimo Cavallone, ma alla curva successiva scivola e inciampa nelle briglie ciondolanti, per un sogno quasi raggiunto che si spezza crudelmente.
Rettore: Mario Scassa
Fantino: Massimo Donatini “Stoppa”
Cavallo: General Pico
Risultato: 3° (gli speroni)

Il Rettorato ripassa a Gigi Ghione che, insieme a tutti i borghigiani, ha il piacere di festeggiare la conquista del Palio degli Sbandieratori, l’unico della nostra storia. I ragazzi, biancoverdi, guidati da Paolo Venturino, scendono in piazza senza i favori del pronostico, ma presentano per la prima volta un numero interamente a due bandiere che, eseguito in modo spettacolare e pulito, ci permette a sorpresa di vincere il Paliotto. Pochi giorni più tardi in Piazza Alfieri il nostro Rione sembra pronto a sfatare il tabù dell’accoppiata Palio-Paliotto (mai riuscita, fino a quel momento, a nessuno e diventata, nelle tante scaramanzie della nostra Festa, una sorta di beffarda profezia), grazie al fortissimo purosangue Northern Host che domina agevolmente la nostra batteria. La necessità di affidare grandi cavalli a fantini emergenti viene però questa volta pagata a caro prezzo, perché il giovane Paladini subisce al canapo le malizie dei più esperti colleghi e quando il Mossiere Ricci urla “no, no, no!” per poi dare la partenza valida, la nostra accoppiata rimane immobile a protestare, dopo che era sempre scappata via in testa nelle precedenti false. Persa la possibilità di competere con gli altri, anche partendo un attimo dietro, a Paladini non resta che tornare mestamente ai box dove si sfoga tutta la nostra delusione per un’occasionissima gettata via.
Rettore: Luigi Ghione
Fantino: Luca Paladini
Cavallo: Northern Host
Risultato: Non classificato in finale

Mentre il Rione cura l’organizzazione del Palio degli Sbandieratori, all’epoca assegnata al vincitore dell’anno precedente, affidando a Lorenzo Ferrero il compito di dipingere il piccolo drappo che verrà vinto dalla Torretta, Elio Ruffa torna alla guida del Comitato. In pista con il fortissimo Northern Host e la monta di un determinato fantino senese, Gigi Bruschelli detto “Trecciolino”, che sta per affermarsi come uno dei più grandi del suo tempo, siamo certamente tra i favoriti e, ancora una volta, una batteria condotta in scioltezza conferma le nostre ambizioni. Tuttavia, al rientro nei box, il cavallo zoppica leggermente e la commissione veterinaria lo ferma precauzionalmente. Il problema è transitorio, tanto che in pochi minuti Northern Host torna a trottare regolarmente, ma a nulla vale il tentativo dei borghigiani di chiedere un nuovo consulto veterinario invadendo la pista perché il giudizio della commissione è considerato inappellabile dal momento in cui viene espresso. Mentre le luci della sera scendono su Piazza Alfieri, i cavalli devono entrare in pista, e il Capitano Sodano pur disponibile ad ascoltare le nostre ragioni, non può far altro che farci sgomberare per permettere la disputa della finale. Ci rimane la rabbia e tanta delusione per non aver mai potuto in due anni, per ragioni diverse, veder correre la finale ad uno dei migliori cavalli mai scesi in pista in Piazza Alfieri.
Rettore: Elio Ruffa
Fantino: Luigi Bruschelli “Trecciolino”
Cavallo: Diani Beach
Risultato: Non partito in finale


Smaltita la delusione per le vittorie sfiorate nel triennio precedente, il Comitato Palio vede un ricambio generazionale al suo vertice, perché il nuovo Rettore diventa Marco Amerio che, insieme ad alcuni coetanei, dà vita alla scuderia dell’Azienda Agricola San Martino. E’ proprio su un cavallo della neonata scuderia che cade la scelta di Trecciolino, che lo preferisce ad un altro soggetto a disposizione, ma la corsa non regala acuti, con il fantino che perde anche il frustino durante il percorso e chiude nelle retrovie. Il 1994 si fa però purtroppo ricordare anche per eventi non palieschi, perché nel mese di novembre le acque del Borbore invadono San Rocco nella terribile alluvione che colpisce duramente la città ed anche il nostro Borgo. Fortunatamente a San Rocco non ci sono vittime, ma gli ingenti danni mettono in difficoltà molti borghigiani che si ritrovano uniti e solidali nel liberare attività commerciali, cantine, piani rialzati dal fango che li ha invasi.
Rettore: Marco Amerio
Fantino: Luigi Bruschelli “Trecciolino”
Cavallo: Felicidad
Risultato: Eliminato in batteria

Mentre il Borgo si rialza faticosamente dall’alluvione, fa la sua comparsa in biancoverde Claudio Bandini, un fantino originario di Faenza ma residente nell’astigiano, che ha incominciato a montare al Palio e che durante l’anno segue i cavalli dell’Azienda Agricola San Martino. Diventa così naturale la scelta di affidargli per il Palio la nostra giubba, in groppa alla grigia Lawra, proveniente dalla Francia. Una batteria rocambolesca, in cui conquistiamo la finale con un pizzico di fortuna, ci consente di prendere parte all’atto conclusivo in cui, come tutti gli altri, dobbiamo arrenderci all’astuzia di Cottone e dei moncalvesi che per la seconda volta consecutiva beffano tutti lanciando Rapsodia scossa. Al nostro Rione, che si classifica ultimo, non resta che portare a casa l’acciuga, non certo il premio più ambito, tanto da essere l’unico che ancora non avevamo in bacheca.
Rettore: Marco Amerio
Fantino: Claudio Bandini “Batticuore”
Cavallo: Lawra
Risultato: 7° (l’acciuga)

Prosegue il sodalizio con Bandini, all’epoca non ancora conosciuto con il soprannome di “Batticuore”, ricevuto anni dopo a Siena, ma noto a tutti come “Leone” per la folta capigliatura bionda che lo contraddistingue. La terza domenica di settembre però le cose non vanno come sperato e la nostra accoppiata, inserita nell’interminabile seconda batteria in cui Cottone, sfidando il Mossiere Cisi, dà vita ad oltre dieci partenze false con relative cadute, si consuma nell’attesa e manca l’accesso alla finale.
Rettore: Marco Amerio
Fantino: Claudio Bandini “Batticuore”
Cavallo: Amariga
Risultato: Eliminato in batteria

Slla guida del Comitato torna dopo una decina di anni Bruno Binello, mentre per la seconda volta nella storia recente i biancoverdi si apprestano a fare trasloco. La sede viene infatti trasferita da Palazzo Gazelli, bisognoso di restauri, all’ex magazzino di Ruffa in Via Lessona, in quei locali dove per anni Elio ha cresciuto “a pane e Palio” i giovani borghigiani che giornalmente andavano a trovarlo mentre lavorava. Sul fronte corsa si torna all’acquisto di un forte purosangue del Comitato, Jalmood the Best, che in maggio riesce a vincere il Palio di Fucecchio. Poiché il fantino di quell’occasione, Angelo De Pau, non può montarlo ad Asti, viene scelto un giovane sardo appena approdato a Siena con un bel palmares di vittorie nella sua isola: Manolo Deiana. Purtroppo i Palii in continente hanno un’altra storia e all’esordio in Piazza Alfieri, il nostro fantino cade al Cavallone, fermando di fatto anche il cavallo che viene così eliminato.
Rettore: Bruno Binello
Fantino: Manolo Deiana “Il Ciclone”
Cavallo: Jalmood the Best
Risultato: Eliminato in batteria

La ricerca di un giovane promettente da lanciare nel circuito paliesco sembra finalmente aver portato i suoi frutti quando Luca Minisini, figlio di Riccardo, storico allenatore in pista dei purosangue del Comitato, inizia la sua carriera “a pelo” grazie ad un incontro con la Dirigenza del Drago avvenuto proprio ad Asti l’anno prima, quando con la nostra giubba Luca disputò il Palio degli Scudieri. Non ci sarebbero quindi dubbi sul fantino da portare in pista se non fosse che, con una caduta al Palio di Siena, Minisini si frattura il polso e siamo costretti a correre ai ripari in extremis. Viene ingaggiato Dario Colagè, fresco vincitore del Palio dell’Assunta a Siena, ma la sua permanenza ad Asti sembra caratterizzata più dalla pancia piena e dalla ricerca di alibi che da reali motivazioni per far bene. Il giorno del Palio infatti, dopo una buona partenza in batteria, la nostra corsa termina al primo Cavallone, che il fantino non imposta saltando giù da cavallo ma rimanendo attaccato alle redini. Il dubbio che ci fosse qualcosa di strano diventa certezza e “Il Bufera” riceve anche un paio di manate, direttamente in pista, dai borghigiani più caldi che lo accusano senza mezzi termini di essersi venduto.
Rettore: Bruno Binello
Fantino: Dario Colagè “Il Bufera”
Cavallo: Alcazaba Beach
Risultato: Eliminato in batteria

Pur rimanendo inalterata la guida del Comitato, per l’ultimo Palio del Novecento si torna ai cavalli della Azienda Agricola San Martino, perché uno di loro, Noble Nord, ha vinto il Palio di Legnano per due volte consecutive. Per montarlo ad Asti viene scelto il senese Alessandro Chiti che, nel disperato tentativo di difendere la posizione dalla rimonta di San Damiano, batte nello steccato e si frattura una tibia, senza riuscire ad evitare l’eliminazione. Si conclude così un triennio particolare e sfortunato, che in ogni anno ha visto cavalli sanrocchesi trionfare in altri Palii (1997 Fucecchio, 1998 e 1999 Legnano), ma il nostro Rione sempre eliminato in batteria nell’unica corsa che ci interessava davvero, quella in Piazza Alfieri.
Rettore: Bruno Binello
Fantino: Alessandro Chiti “Voragine”
Cavallo: Noble Nord
Risultato: Eliminato in batteria