ORIGINI

Il nostro territorio si estende con fierezza a sud-ovest della città di Asti, con una storia intrisa di tradizione paliesca, baluardo della cultura astigiana.
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L’antica chiesa di San Martino, venne già citata in un atto notarile dell’Aprile 886 ed era considerata una delle chiese più importanti di Asti. Nel 1696 la chiesa venne abbattuta ed il cimitero parrocchiale fu completamente abolito per fare spazio alla nuova costruzione che terminò intorno al 1738. Il campanile è l’unica parte rimasta della chiesa antica: risale probabilmente al secolo XIV ed è stato innalzato di un piano nel 1781.
Di fronte alla Chiesa Parrocchiale di San Martino è ubicata l’ex Chiesa dell’ex Confraternita di San Michele che rappresenta un piccolo gioiello del XVII secolo, con una splendida facciata barocca decorata da immagini sacre (fu costruita grazie alla ricca e potente Confraternita di San Michele), oggi sconsacrata e sede dell’Associazione culturale “Diavolo rosso”.
Le chiese, tutt’oggi sono inserite in uno degli spazi architettonici barocchi più belli e colmi di storia della città di Asti.
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Piazza San Martino a fine 1800

Nel periodo medievale, Asti era suddivisa in cantoni, o rioni, sotto la giurisdizione delle dieci porte che si aprivano nel recinto della “Civitas”. Il primo nucleo rionale, che sorse in periodo medievale, si sviluppò intorno alla porta di San Martino che sorgeva a fianco della attuale chiesa di San Rocco. Gli abitanti del rione erano responsabili della difesa, dei servizi collettivi e delle attività pubbliche inerenti alla Porta. Verso il primo quarto del Cinquecento, si decise di aprire una nuova porta che mise in comunicazione il Borgo di San Martino con l’esterno.
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Questa, in un primo tempo denominata Porta Nuova, nella prima metà del seicento, prese il nome di porta di San Rocco, con annessa la nuova chiesa costruita nel 1606. Verso il 1650, nella zona sud del borgo, fu costruito l’oratorio della confraternita di San Rocco. Nel 1719, in seguito all’abbattimento della chiesa e dell’oratorio, fu costruita l’attuale chiesa di San Rocco, più a monte della precedente ed a ridosso della porta di San Martino.

   
Chiesa di San Rocco
e Chiesa di San Martino
oggi

Nel borgo di San Rocco, si formarono tre antichi conventi: il primo era quello dei carmelitani calzati, il secondo apparteneva ai teresiani carmelitani scalzi, edificato nel 1670, sotto il titolo di San Giuseppe.

Nel 1817, il complesso architettonico venne trasformato in caserma San Giuseppe, con annessa Casa reale per veterani e mutilati. Dal 1930 fino al 1970, la caserma accolse i Vigili del Fuoco di Asti ed una parte venne adibita ad edificio scolastico. La chiesa di San Giuseppe esiste ancora, a fronte di un magnifico recupero restaurativo è oggi prestigiosa sede di mostre ed eventi.

Chiesa di San Giuseppe

Il terzo convento era quello di Sant’Anna: la più antica notizia relativa al convento, risale al 1233. L’ordine monastico di clausura era molto ricco e potente politicamente. Lì, nel 1850 veniva costruito l’edificio di collegamento tra gli impianti del convento di Sant’Anna e di Santo Spirito. Questo grande complesso militare venne soprannominato dagli astigiani “Casermone”.

Nel 1939 venne fondato lo stabilimento conserviero della Saclà, situato nel borgo di San Rocco tutt’ora in Piazza Amendola. All’interno del “Casermone” nei mesi estivi distribuivano alle famiglie residenti i vegetali da preparare per le successive lavorazioni. Non c’era cortile del borgo dove non si ripulissero, pelassero e tagliassero ortaggi, riconsegnati in cassette, pronti per la conservazione. Con lo sviluppo urbanistico della città alla fine degli anni settanta, l’edificio fu completamente abbandonato.
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Nel 1995 la parte di edifici monastici del complesso fu assegnata all’Amministrazione Archivistica per essere destinata a sede dell’Archivio di Stato di Asti. Questa parte dell’edificio fu completata nel 2001. La completa ristrutturazione del “Casermone” terminò nel 2005 diventando la sede del nuovo tribunale della città di Asti.

La chiesa di Sant’Anna, oggi Archivio di Stato di Asti e il nuovo Tribunale

Nel Rione sono presenti numerosi palazzi storici, piazze e torri, molti di epoca medievale, come Torre e Palazzo Gazzelli, Torri e Palazzi dei Roero, Torre De Regibus e Torre Comentina in Piazza Roma; quest’ultima chiamata per molti secoli anche “Torre di San Bernardino” dal nome della adiacente chiesa a cui fungeva da campanile (chiesa demolita nel 1897 per costruire il Palazzo Medici del Vascello in stile neogotico, tutt’ora presente).

La Torre fu usata per diversi secoli come postazione di comando per la corsa del Palio che si svolgeva nel percorso “alla lunga” in Contrada Maestra.

Nel Rione sono presenti anche molti palazzi di epoca barocca nella zona di Corso Alfieri (anticamente denominata Via Maestra), come Palazzo Ottolenghi (anticamente denominato Palazzo Gabutti) e fu per anni la sede del palco delle autorità ed il punto di arrivo della storica corsa “alla lunga” del Palio di Asti.
Nella tribuna riservata al Podestà con i deputati della festa, era presente anche un messo comunale che aveva l’incarico di sporgere il Palio, per permettere al primo fantino arrivato di toccare il Drappo e così sancire la legittimità della vittoria.
Recentemente il Palazzo Ottolenghi è stata più volte location della Cena Propiziatrice del Rione e di altre manifestazioni culturali a forte impatto mediatico internazionale.

Cena Propiziatoria all’interno del Palazzo Ottolenghi (2019)

fonte testi e immagini:
Comitato Palio San Martino San Rocco
https://it.wikipedia.org
San Martino Asti
https://www.procura.asti.it
https://lanuovaprovincia.it